Daitarn III


(Muteki Koojin Daiturn III)

   Sulla colonia terrestre di Marte il professor Haran crea Don Zaucker, un cyborg antropomorfo, ma questi si ribella al suo padrone e trasforma tutti gli uomini della base in esseri simili a lui, uccidendo chi cerca di opporglisi. Il figlio del professore, Banjo, riesce a fuggire a bordo del potente robot Daiturn III e giunto sulla Terra, con l'aiuto delle belle Beauty e Reyka, del fido Garrison e del giovane Toppy, inizia una disperata guerra contro il Meganoide Don Zaucker e il suo esercito.
Nel corso della serie molti terrestri, accecati dal miraggio dell'immortalità e della forza superiore, cederanno all'invasore la propria umanità.
Questo Anime, non privo di una certa ironia, si arricchisce con un sorprendente colpo di scena finale: non è stato Don Zaucker a ordire l'invasione, ma Koros, sua fida consigliera. Il meganoide è infatti caduto in una sorta di trance catalettico ed è in grado di emettere solo strani suoni senza senso che Koros ha, per tutta la durata degli eventi, finto di interpretare sperando di seguire il disegno del suo amato signore.
 Solo con la morte di Koros Don Zaucker riuscirà a riprendersi, sorprendendosi di quanto accaduto, del tempo trascorso e di quanto il "piccolo Banjo" sia cresciuto, tuttavia vista la fine della fida consigliera non esiterà ad attaccare il Daiturn III.
Altra caratteristica di Daiturn III è la così detta "super-arma", un raggio solare che al termine di ogni puntata dà invariabilmente la vittoria al protagonista
Daitrn III si scosta dal classico filone dei grandi robot per un sacco di motivi.
Tanto per cominciare Banjo non è un eroe tutto d'un pezzo come Actarus, ma ha le sue debolezze: è un donnaiolo un po' infantile e parecchio svagato, anche se riesce a dare il meglio di sé nei momenti peggiori.
Poi i personaggi femminili sono ben delineati: Beauty e Reika possono combattere ad armi pari contro i Meganoidi e spesso cavano Banjo da situazioni spinose. Fra le due c'è una certa rivalità: per entrare nelle grazie di Haran non perdono l'occasione di beccarsi a vicenda.
Belli il disegno e le animazioni, solide le sceneggiature, sempre pervase da una gran dose di umorismo.
Curiosità
L'arma più potente del Daitarn III non è l'Attacco solare ma la Scissione di attacco solare che Banjo usa una sola volta, nella penultima puntata.
Peraltro l'Energia solare giunge da un satellite in orbita attorno alla Terra.
L'espressione del Daitarn III cambia a seconda della circostanza: se, per esempio, si becca una legnata in testa, il suo volto assume un'espressione dolorante.
Lo sponsor della serie si lamentò della complicata manovra che consente a Banjo di prendere i comandi del robot.
Le misure di Beauty sono 95-60-90 (lo dice nella sesta puntata).
I Meganoidi sono alimentati da una batteria inserita nel fianco destro.
In una puntata il Megaborg di turno si sdraia con fare annoiato, aspettando che il Daitarn completi la sua trasformazione.
Nella puntata 33 è Garrison al comando del Daitarn. Al contrario di Banjo, Garrison non ha alcuna difficoltà a battere il nemico: un paio di mazzate e via.
Nella seconda puntata di Trider G7, il ragazzino spocchioso e snob nemico di Watta, Keniki, arriva a scuola a bordo della sua Rolls Royce, all'interno della quale una piccola tivvù trasmette Daitarn III!

D'antologia il finale. Koros decide di lanciare Marte contro la Terra per distruggerla definitivamente. Al che, i nostri partono alla volta del pianeta rosso. Banjo dribbla le guardie Meganoidi e si precipita nel palazzo di Don Zaucker dove affronta Koros. La Meganoide ha la peggio ma, proprio in quel momento, sopraggiunge Don Zaucker che assale Banjo. Il giovane lotta e vince. Sconfitti i nemici, fa ritorno a casa assieme ai suoi.
È il momento del commiato finale: Beauty allunga le chilometriche gambe dentro a una altrettanto chilometrica auto bianca e torna dal padre. Toppy, sacca in spalla, se ne va. Reika saluta malinconica e salta nel buio della notte che l'avvolge. L'ultimo a lasciare è Garrison. S'incammina per il vialetto sferzato dalla pioggia e giunge alla fermata dell'autobus. Volge un ultimo sguardo in direzione villa e scorge una finestra debolmente illuminata. È suo l'addio più commovente: battendo il piede a terra, grida al cielo "Un, due, tre, Daitarn III!".
La camera si sposta di nuovo verso la villa. Tutte le luci sono spente.

la storia

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